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Bilancio idrico

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Salvaguardia delle fonti di approvvigionamento

La strategia di gestione della risorsa idrica per mitigare i rischi dovuti al cambiamento climatico è fondata sull’ottimizzazione del sistema integrato di gestione e sul piano della riduzione delle perdite idriche.

La prestazione complessiva del sistema idrico in termini di efficienza e tassi di perdita è rappresentata dal macroindicatore M1 definito da ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) e calcolato da Gori ogni anno a seguito della redazione del bilancio idrico.

Anno 2023

M1a = 48,23 mc/km/gg

M1b = 55,2%

Per quanto riguarda l’assetto proprietario dell’approvvigionamento idrico di Gori, le fonti di approvvigionamento utilizzate per la distribuzione della risorsa idrica sono in parte collocate all’esterno dell’ambito distrettuale gestito ed in parte rappresentate da fonti endogene.
In particolare, per l’anno 2023, grazie alle elevata disponibilità delle fondi endogene ed alle attente strategie gestionali, si è riusciti a produrre da fonti proprie l’83% della risorsa necessaria e contenere, quindi, l’acquisto da fonti esterne ad un residuale 17% così ripartito: da Acqua Campania circa il 11%, da Ausino circa il 2% e da ABC per circa il 4%.




La dispersione idrica


La dispersione è un fenomeno fisiologico presente in tutte le infrastrutture idriche ed è dovuta alla vetustà degli impianti – soprattutto in alcune aree del territorio – e a fattori amministrativi, riconducibili a errori di misura dei contatori e ad allacci abusivi.

La differenza tra il volume di acqua immessa nel sistema e quella fatturata definisce il concetto di perdita.
La dispersione idrica non necessariamente significa un tubo rotto o una giunzione che perde.

Le perdite idriche possono avere origini diverse:

perdite amministrative o apparenti in caso di consumi che non sono stati fatturati (ad esempio per errori di misura dei contatori o per prelievi illegali);

perdite fisiche o reali riconducibili a effettive dispersioni lungo la rete di adduzione e distribuzione. Queste ultime sono le più rilevanti dal punto di vista della sostenibilità ambientale.

In Italia, il 47,6% dell’acqua prelevata non raggiunge l’utente finale, con punte che superano il 55% in alcune aree del mezzogiorno.
Guardando solo alla fase di distribuzione, la quota di acqua non contabilizzata rispetto al totale erogato in rete in Italia è quasi il doppio della media europea (25%), 2,1 volte superiori a quelle della Francia (20%) e 7 volte rispetto a quelle della Germania (6%).
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I volumi di perdite

Le perdite idriche lineari (indicatore M1a) sono definite come il rapporto tra il volume delle perdite idriche in un anno solare rapportate ai km di rete idrica gestita ed al singolo giorno. Si misurano in [mc/km/gg]

 

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Le perdite idriche percentuali (indicatore M1b) sono definite come il rapporto tra il volume delle perdite idriche in un anno solare e il volume complessivo immesso in rete nell’anno considerato. Si misurano in [%]


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